“Mettete a tacere la voce della ragione e lasciate che siano i sussurri dell’inconscio a guidarvi lungo il percorso…”; questo è lo spirito con cui iniziare la visita alla mostra “Arte e magia” al Palazzo Roverella di Rovigo.
Il periodo è quello irripetibile a cavallo fra il 1880 e il 1925, in cui sono nati il Simbolismo e la Psicoanalisi, entrambe alla ricerca del mistero, artistico in un caso e umano nell’altro.
Erano gli anni della grande diffusione dell’esoterismo: in Europa impazzava la moda delle sedute spiritiche e si seguivano pratiche come quella del disegno automatico secondo cui l’artista veniva guidato nell’opera dagli spiriti.
Insomma un vero invito a nozze per l’arte.
Nelle varie sale incontriamo spettri, vampiri, demoni e streghe; attraversiamo La notte di Valpurga con Fritz Roeber e ci avviciniamo ai Fuochi sacri di Marianne Werefkin.
Ci lasciamo letteralmente ammaliare dall’idea di un’arte che non imita la realtà ma la trasfigura, di un’arte che è magia.