Quest’anno Altini Comunicazioni Grafiche festeggia 50 anni! Tanti ne sono passati da quando siamo nati, nel lontano 1972… stiamo organizzando un importante evento per celebrare 50 anni di arte grafica, di cultura d’impresa e di presenza professionale nel territorio… 50 ANNI DI GRAFICA: DALLE RADICI AL FUTURO, seguiranno aggiornamenti nelle prossime settimane! PS L’immagine pubblicata è di 40 anni fa, festeggiavamo i primi 10 anni di attività senza ancora sapere che saremmo arrivati a 50 con la stessa energia.

C’è ancora tempo fino al 27 marzo per visitare la mostra “Olivetti e l’arte: Jean Michel Folon” ad Ivrea. E’ il secondo di sei appuntamenti voluti per far conoscere al grande pubblico lo straordinario bagaglio di documenti, filmati, fotografie e ancora manifesti, litografie etc. che l’Olivetti ha accumulato nella sua lunga attività, riconoscendo la cultura quale cifra di valore in una società che si evolve. Questa esposizione in particolare è dedicata a Jean Michel Folon che incontrò l’Olivetti grazie all’art director Giorgio Soavi e vi mantenne poi un rapporto duraturo nel tempo.

A marzo, dal 25 al 27, Milano ospiterà un grande appuntamento per il mondo della grafica e non solo. Protagoniste del nuovo festival diffuso saranno: il graphic design, l’illustrazione e la cultura visiva in genere. Tre giorni dedicati a workshop, installazioni, mostre, studio visit e ancora talk, lecture tematiche in cui saranno coinvolte le più importanti istituzioni della città che a vario titolo si occupano di comunicazione visiva, arte e design. Saranno dedicati due hub principali: BASE Milano e Certosa Graphic Village in cui si alterneranno art director, editori, illustratori, gallerie d’arte, case editrici ecc…

Immagini crude, graffianti e perché no anche provocatorie, lontane dai mondi patinati e rassicuranti. Sono quelle scelte dal libro di Susan Pack intitolato “Film Posters of the Russian Avant-Garde”. Le opere provengono dalla collezione privata della stessa Susan Pack che così ci presenta 250 locandine cinematografiche risalenti al periodo pre-staliniano.

Il 2022 è l’anno del nostro anniversario d’oro. Celebriamo 50 anni al servizio dei nostri clienti e ci pregiamo di aver raggiunto un traguardo simile, sinonimo di garanzia e qualità in tutte le nostre forniture. Il nostro successo è dato da un continuo sviluppo, frutto dell’impegno e della dedizione che mettiamo in quello che facciamo; con questa filosofia abbiamo superato anche gli ultimi anni segnati dalla pandemia. Ora si parla di ripartenza… noi vogliamo crederci e ci siamo preparati per il momento, dopo due anni di crisi che ci hanno portato a profonde riflessioni sul nostro mestiere. Abbiamo cercato di farne tesoro e ci siamo rifatti il look per l’occasione, cambiando sede, sempre a Lainate, dove eravamo partiti nel lontano 1972.

Prende spunto dal celebre libro di Albe Steiner “Il mestiere di grafico – oggi” la mostra che si potrà visitare alla Triennale di Milano fino al 23 gennaio prossimo. Una mostra/laboratorio che nasce da una serie di incontri, svoltisi la scorsa estate, fra cui quelli sulla grafica artigiana e sulla grafica programmata. Grazie anche alla collaborazione dell’ AIAP – Associazione italiana design della comunicazione visiva, il progetto espositivo riprende alcuni punti fermi del mestiere così come erano stati teorizzati alla fine degli anni ‘80.

Gian Carlo Calza, storico dell’arte nipponica, ha raccolto i migliori lavori dei graphic designer del Sol Levante in un bellissimo testo intitolato “L’arte del manifesto giapponese”. Ci sono artisti a cui la cultura dell’immagine occidentale deve moltissimo e riguarda proprio la storia del manifesto, che anche grazie ai cambiamenti nelle tecniche di stampa ha dato il via alle locandine pubblicitarie. A trovare citazioni ed esempi di tutto ciò abbiamo solo l’imbarazzo della scelta: Hara Hiromu, Matsuda Hirokazu etc. E’ una cultura visiva che è nata con la stampa, ha abbracciato la fotografia e oggi attraversa il digitale; una memoria storica emotiva che viaggia verso il futuro visivo.

“Saul Steinberg, Milano New York”, la mostra che sarà alla Triennale fino al prossimo 13 marzo, è il tributo ad uno dei più grandi disegnatori del XX secolo. Si sprecano le descrizioni su di lui, una delle più belle è forse quella di Fellini che lo definì “un grande artista, il più misterioso, il più libero”. La mostra ha raccolto davvero tanto; dalle cartoline ai libri e alle foto, passando per le celebri copertine per il New Yorker, la più famosa delle quali è stata riprodotta in milioni di poster. Le sue mappe, cartografie, timbri e tanto altro l’hanno fatto entrare nella storia dell’illustrazione. Ha disegnato la condizione umana, e Milano giustamente gliene rende merito.

Siamo più che mai alla ricerca di bellezza, gli occhi e il cuore ne hanno bisogno, perciò siamo fra coloro che hanno apprezzato l’exploit delle opere pubblicitarie per le strade di Milano. Il mural advertising è una forma d’arte in notevole espansione, che piace anche ai residenti dei quartieri interessati e che ha visto coinvolti finora grandi marchi; Samsung a Brera, Scalapay in corso Garibaldi. I nomi delle aziende sono scritti in piccolo mentre campeggiano sui muri della città opere eseguite con grande talento e con tecniche raffinate. Una comunicazione innovativa ma anche uno sguardo riqualificante che attraversa Milano.

La linfa vitale del nostro mestiere è la creatività con tutta la libertà e il coraggio che questa richiede. Ecco perché ci piace così tanto la New Wave, il movimento a cui ha dato vita Wolfgang Weingart; con lui la grafica e la fotografia hanno superato l’estetica minimalista, dando spazio alla varietà delle dimensioni e dei colori dei caratteri. Una vera e propria rivoluzione continuata dai suoi allievi, fra cui April Greiman, pioniera della contemporanea grafica digitale. Greiman ha sovvertito il mondo delle riviste con realizzazioni innovative come la tecnica del poster ripiegato o il metodo del collage fotografico, utilizzato in una celebre copertina. Servirebbe oggi un’altra rivoluzione così!