Oggi che la grafica fa parte della nostra quotidianità forse non ricordiamo la portata rivoluzionaria che ha avuto nel mondo dell’arte. Era il 1870 circa quando la libertà di stampa appena arrivata, permise agli artisti la diffusione su larga scala delle loro opere; una straordinaria opportunità economica e divulgativa. Dipinti più o meno famosi diventarono stampe a disposizione del grande pubblico, aumentò la richiesta di immagini cambiandone la prospettiva d’uso e influenzando in modo esponenziale la cultura popolare. In questo passaggio epocale le arti grafiche hanno attinto a piene mani dal giapponismo, che proprio tra la fine dell’800 e l’inizio del 900 si diffondeva soprattutto in Francia e in Italia.

Chissà quante volte anche voi, come noi, avete letteralmente sognato ad occhi aperti i vostri idoli rock. Quante volte avete immaginato storie, esibizioni, istanti dei vostri artisti preferiti. Ora c’è un libro che ha catturato immagini reali, artisti senza tempo, insieme a dati e cifre concreti legati alle loro carriere. Tutto questo con l’ausilio dell’infografica, arte a sua volta, capace di restituire al lettore le vite di autentiche leggende attraverso immagini, simboli, fotografie. Alcuni nomi fra i tanti: Jimi Hendrix, Queen, Iggy Pop, che vi assicureranno una lettura e una visione rigorosamente rock.

C’è ancora tempo, fino al 26 gennaio prossimo, per visitare la mostra allestita nell’incantevole reggia di Venaria sull’Art Nouveau. Ve la consigliamo nel caso in cui anche voi, come noi, siate amanti del Bello e pensiate che circondarsi di Bellezza faccia bene all’anima. Le opere in mostra sono 200 fra dipinti, manifesti, sculture, suppellettili etc. Art Nouveau appunto, ovvero tanti esempi del movimento che ha trasformato l’arte in design rompendo con le vecchie regole accademiche e tradizionali.

A qualche giorno di distanza dalla celebrazione dell’Internet Day anche noi rendiamo omaggio al mondo del web, segnalandovi una nuova interessante pubblicazione che ne parla: “Web Design. The Evolution of the Digital World 1990-Today”. E’ un volume affascinante proprio perché mostra la storia inimmaginabile del mondo del web e l’evoluzione velocissima, dai primi siti del 1998 fino a quelli attuali. Si ricordano i primissimi prototipi del web con l’interfaccia drag-and-drop, le prime pagine on line con i video incorporati, i primi sfogliabili, il primo sito pensato per dispositivi mobili etc.

Sta per aprirsi al MAXXI di Roma dal 23 ottobre al 12 gennaio 2020 la prima mostra dedicata ad Altan. Saranno presenti tutte le sue opere: libri, filmati, poster quadri, schizzi, tavole, disegni originali e naturalmente illustrazioni; giusto omaggio ad un genio indiscusso e soprattutto ad un cultore dell’ “arte del disturbare”. La sua capacità di colpire e far pensare si è espressa in tutti questi anni combinando con grande sagacia testo e immagine. In un mondo in cui replicasvizzeri tutti sgomitano per piacere ed essere visti, Altan è la dimostrazione vivente che più dei compromessi può l’arte.

Nel 1895 nasceva Emporium, una rivista di arte grafica che ha rappresentato un punto di riferimento per l’arte italiana e che ha avuto anche il merito di diffondere le opere dei movimenti artistici europei allora in voga. Fra questi vi segnaliamo i Preraffaelliti, di cui è ancora possibile vedere una interessante mostra a Milano, Palazzo Reale, fino al 6 ottobre. Le opere che troverete sono fra le più belle della corrente e raccontano gli ideali e i punti di vista anti-convenzionali replica orologi dei vari artisti; la tecnica adottata è moderna e valorizza i dettagli grafici. Un modo di interpretare l’arte straordinariamente attuale.

Riparliamo volentieri di un libro edito dalla Taschen, perché ancora una volta mette a disposizione del grande pubblico un volume molto interessante, The Illustrator, dedicato al lavoro dei cento migliori illustratori al mondo. Siamo felici di constatare che l’arte dell’illustrazione sia più viva che mai e che anzi abbia allargato il suo campo di applicazione; dai media al packaging. La notizia quindi è che il graphic design sta bene, grazie anche alla tecnica digitale e, come noi affermiamo da tempo, merita un posto replica orologi di primo piano fra le arti applicate, arti a tutti gli effetti.

Se siete come noi amanti del cinema chissà quante volte, guardando un film, vi saranno rimasti impressi non solo la musica, i personaggi, le ambientazioni ma anche i particolari, piccole cose, gli oggetti… E’ quello a cui ha pensato il designer inglese Jordan Bolton, che con il suo progetto Objects prima costruisce manualmente alcuni degli oggetti che compaiono nei film poi, dopo averli organizzati in un insieme, li fotografa. Le foto a quel punto diventano poster che si possono acquistare su internet. Si va da alcuni film di Miyazaki ad American Psycho, le stampe sono tante e originali; ricordano i film anche per la scelta del colore di base e del font del titolo. Un’idea davvero creativa.

Il 24 giugno è partita la prima campagna di pubblicità outdoor italiana di un sito per adulti; fino al 30 giugno quattro camion vela gireranno per le vie di Roma e Milano pubblicizzando il sito che offre le prestazioni di escort con il claim “Non di solo pane vive l’uomo”. La campagna pubblicitaria pensata dagli organizzatori con ironia e sulla scia delle vecchie Pubblicità Progresso, avrebbe l’intento di sensibilizzare su un tema scabroso che necessita di una consapevole presa di coscienza per i problemi di sicurezza che comporta.

Al Mudec di Milano sono in mostra fino all’8 settembre le opere del grande Roy Lichtenstein; artista che, chi ha a cuore il processo creativo, non può non ammirare insieme alla sua personalissima tecnica. Il colore è ottenuto mediante l’ordinato accostamento di numerosi puntini, secondo quanto avviene normalmente nel procedimento tipografico di stampa. Il numero dei colori impiegati è limitatissimo, tre o quattro al massimo, oltre al nero, proprio come avviene nei processi di stampa. I mezzi tecnici della pittura sono dunque subordinati a quelli della grafica, il che è la confessione di come l’arte, secondo Lichtenstein, è figlia dei consumi e della comunicazione di massa.