La curatrice Irina Zucca Alessandrelli ha scelto un titolo che ha il sapore della sfida per la mostra inaugurata il 23 novembre 2018 e che sarà ospitata fino al 28 febbraio prossimo al Museo del Novecento di Milano: “chi ha paura del disegno?”.
E’ una domanda interessante che pone il tema della mancanza di una cultura del disegno e del significato culturale legato a questa assenza.
Lo fa con un taglio inedito attraverso le opere dei più importanti artisti italiani del XX secolo: Boccioni, Fontana, Agnetti, e tanti altri insieme a numerosi lavori poco conosciuti provenienti dalla collezione Ramo, un’importante raccolta privata nata per volontà dell’imprenditore milanese Giuseppe Rabolini.
I disegni, lontani dal mondo dell’immagine che conta per ragioni di mercato e perché conservarli è costoso, rivelano “molto di più del pensiero di un’artista di quanto non facciano i dipinti o le sculture perché sono frutto dell’immediatezza e spesso eseguiti in solitudine senza l’idea di mostrarli al pubblico, non si correggono” dice la curatrice.
Vista così ci sembra la miglior pubblicità per un’artista.