Invecchiare con l’urgenza inventiva di Miyazaki è qualcosa che chi come noi lavora in campo creativo non può che augurarsi.
A 83 anni il maestro ci ha donato Il ragazzo e l’airone; un film in cui ha preso contatto più che mai con il suo inconscio e ce l’ha restituito in immagini straordinarie, intraducibili in parole.
Più di un film, un percorso dell’anima che ci racconta la ricerca di sé di un uomo straordinario, a partire dalla sua adolescenza, fra tormenti e paure.
Confessiamo di essere insofferenti al racconto contemporaneo fatto di successi propagandati ma di improbabile riscontro nella realtà, a cui purtroppo anche LinkedIn dà voce.
Così questo film ci ha particolarmente commosso e convinto a continuare a parlare di cinema, mostre e arte.
Perché il nostro lavoro, anche se al servizio dei clienti nasce e nascerà sempre da un autentico processo creativo.
Miyazaki ha potuto permettersi di “non” sponsorizzarsi in patria con un manifesto pubblicitario che mostra solo uno schizzo e senza neanche un trailer di promozione.
Una scelta grandiosa, la scelta di essere sé stesso fino in fondo.