Il film pluripremiato del regista Martin McDonagh si apre quasi subito con la visione dei tre giganteschi cartelloni commissionati da Mildred Hayes.
Recitano così: “violentata mentre muore e ancora nessun arresto? Come mai sceriffo Willoughby?”
Parlano di Angela, la figlia di Mildred, il cui terribile omicidio non ha ancora un colpevole, campeggiano lungo la strada del villaggio in cui vive e ricordano a tutti che l’uccisione di una giovane donna non ha ancora trovato giustizia.
Lo sanno tutti e forse se ne rammaricano anche, lo sceriffo è sinceramente dispiaciuto ma nulla ha il potere di smuovere le coscienze, fino all’arrivo di quelle tre gigantografie, da lì parte tutta la storia.
Un espediente semplice che mostra a tutti cosa possono fare quei tre semplici manifesti: fermare un pensiero, immortalare un ricordo, parlare di un fatto di cronaca; il tempo si ferma, si è costretti a pensare e nessuno potrà più far finta di niente.